Uscito nel 1984, Ghostbusters non è solo un film cult: è un pezzo di storia del cinema.
Ma dietro proton pack e fantasmi di gelatina verde, si nascondono curiosità e retroscena che (quasi) nessuno conosce.
Ecco dieci dettagli sorprendenti che rendono ancora più leggendario il film che ha cambiato la commedia soprannaturale per sempre.
1. Doveva essere ambientato nel futuro
Nella sceneggiatura originale di Dan Aykroyd, Ghostbusters era ambientato in un futuro distopico, con i protagonisti che viaggiavano tra dimensioni e combattevano spettri su più pianeti.
Il budget sarebbe stato astronomico, e il progetto venne completamente riscritto per adattarsi alla New York reale.
2. John Belushi doveva essere uno dei protagonisti
Il ruolo di Peter Venkman era stato pensato per John Belushi, amico e collega di Aykroyd.
Dopo la sua scomparsa prematura, il ruolo passò a Bill Murray, che contribuì con la sua ironia inconfondibile a rendere il personaggio iconico.
3. Slimer è un omaggio proprio a Belushi
Il fantasma verde più famoso del cinema, Slimer, fu disegnato come tributo a John Belushi.
Il suo comportamento caotico e la sua fame insaziabile sono un riferimento diretto al personaggio di Animal House.
4. Il logo di Ghostbusters è diventato un’icona pop
Il celebre fantasma barrato è uno dei loghi più riconoscibili al mondo.
Fu creato da Michael C. Gross e, negli anni, è diventato un simbolo della cultura pop, tanto da comparire in collezioni, tatuaggi e persino installazioni artistiche.
5. La canzone “Ghostbusters” fu scritta in pochi giorni
Ray Parker Jr. compose la hit “Who you gonna call?” in meno di tre giorni.
La canzone divenne subito un successo mondiale, vincendo un Grammy Award e scalando le classifiche per settimane.
6. Bill Murray improvvisò gran parte delle sue battute
Molte delle scene più iconiche di Ghostbusters non erano scritte nel copione.
Murray improvvisò gran parte dei dialoghi, aggiungendo il suo tocco sarcastico e imprevedibile che rese il film irresistibile.
7. Il pupazzone Marshmallow è alto oltre 30 metri
Il leggendario Stay Puft Marshmallow Man fu realizzato combinando modellini in scala, effetti ottici e costumi in gommapiuma.
Il risultato fu un effetto visivo che, ancora oggi, resta tra i più iconici del cinema anni ’80.
8. Il film è stato candidato agli Oscar
Nonostante il tono comico, Ghostbusters ottenne due nomination agli Oscar: una per gli effetti speciali e una per la miglior canzone originale.
Un riconoscimento che confermò la sua innovazione tecnica e creativa.
9. La scena della biblioteca è ispirata a un vero incidente paranormale
La celebre scena iniziale nella biblioteca di New York si ispira a una storia vera: Aykroyd, grande appassionato di paranormale, aveva letto di presunti avvistamenti di fantasmi in una biblioteca di Boston.
10. È grazie a Ghostbusters se la parola “proton pack” è entrata nel linguaggio comune
Prima del film, nessuno aveva mai sentito parlare di “proton pack”.
Oggi, è una delle invenzioni fittizie più riconoscibili del cinema, citata in serie, videogiochi e persino nei dizionari pop di cultura nerd.
Un’eredità che dura da 40 anni
A quasi quarant’anni dall’uscita, Ghostbusters resta un caposaldo della cultura pop.
Un film capace di unire generazioni, di far ridere e spaventare allo stesso tempo, e di ricordarci che, quando c’è qualcosa di strano nel quartiere… sai chi chiamare.

