Scopri i 3 personaggi più tossici di sempre nelle serie TV e al cinema, e i 3 più brillanti (anche se a volte discutibili). Da Joe Goldberg a Michael Scott, da Nate Jacobs a Barney Stinson: ecco chi ti ha lasciato il segno.
– Di Elia Meleleo
Viviamo in un’epoca in cui i personaggi delle serie TV e dei film sono più che semplici comparse sullo schermo: diventano specchi, miti, idoli o veri e propri campanelli d’allarme emotivi. Alcuni ti fanno innamorare con una sola battuta, altri ti mettono a disagio già dal primo episodio. Alcuni, però, riescono a essere entrambe le cose. In questo articolo esploriamo sei personaggi indimenticabili: i 3 più tossici quelli da cui dovremmo imparare a riconoscere le “red flag” e i 3 più brillanti – carismatici, geniali, imperfetti, ma in grado di restare nel cuore.
Joe Goldberg – You (Netflix)
Sguardo profondo, voce narrante suadente, citazioni letterarie… e una lista infinita di crimini. Joe è il classico esempio di come l’ossessione possa mascherarsi da amore. È un manipolatore freddo che giustifica i suoi atti atroci con l’illusione del romanticismo. Il problema? Spesso riesce a farti empatizzare con lui. Ed è proprio questa ambiguità che lo rende così pericolosamente tossico. Se hai mai pensato “ma in fondo lo fa perché la ama”… fermati. Respira. E rivediti tutta la serie.
Nate Jacobs – Euphoria (HBO)
Rabbia repressa, violenza verbale, abuso psicologico. Nate incarna il lato più oscuro della mascolinità tossica. È un concentrato di manipolazione e repressione emotiva, incapace di amare senza controllare. È bello, atletico, popolare… e completamente instabile. La sua tossicità è subdola perché socialmente accettata e, per molti versi, giustificata. Ma guardare Nate è come osservare una ferita aperta: ti mostra cosa succede quando nessuno guarisce davvero.
Tom Wambsgans – Succession (HBO) Passivo-aggressivo, opportunista, sleale. Tom è il personaggio che sorride mentre ti tradisce. È l’esempio perfetto di come l’ambizione, quando priva di valori, diventa veleno. In un mondo dominato dai giochi di potere, Tom riesce a sopravvivere adattandosi come un camaleonte… e spesso calpestando chi gli è più vicino. La sua tossicità è sottile, ma persistente. Come una goccia d’acido.
Michael Scott – The Office (NBC)
“That’s what she said.” Il regional manager più inadeguato di sempre… e uno dei cuori più puri. Michael Scott è una tempesta di imbarazzo, equivoci e commenti fuori luogo. Ma è anche un uomo che ama profondamente le persone attorno a sé, che cerca (goffamente) di renderle felici e che, nonostante tutto, lascia un vuoto enorme quando se ne va. La sua brillantezza non sta nell’intelligenza, ma nella vulnerabilità sincera e nella capacità di amare senza filtri. Un buffone con un’anima gigantesca.
Barney Stinson – How I Met Your Mother (CBS)
Il playboy seriale dal completo sempre stirato, la battuta pronta e la “Bro Code” tatuata nell’anima. Barney è brillante, carismatico, divertente. Ma è anche, oggettivamente, problematico. Il suo comportamento verso le donne, il costante bisogno di validazione e la manipolazione affettiva lo pongono sul confine tra genio comico e personaggio tossico. Tuttavia, dietro il personaggio costruito c’è una profonda ferita, e proprio lì emerge la sua umanità. Non è un esempio da seguire, ma è uno specchio affascinante della contraddizione umana.
Tony Stark – Iron Man / Marvel
Ego smisurato, sarcasmo pungente, senso di colpa mascherato. Tony è uno dei personaggi più complessi e brillanti mai scritti nel mondo del cinema. È arrogante, sì, ma anche profondamente consapevole dei propri limiti. È un uomo che si trasforma da venditore d’armi a salvatore del mondo. E lo fa senza perdere mai quella scintilla geniale che lo rende unico. La sua brillantezza è tangibile: intellettuale, emotiva, tecnologica. Non perfetto, ma proprio per questo umano.
Conclusione
I personaggi di cui ci innamoriamo (o che detestiamo) parlano molto di noi. Alcuni ci mostrano chi vorremmo essere, altri ci avvertono su chi potremmo diventare. Joe, Nate e Tom sono un avvertimento; Michael, Barney e Tony sono un invito a guardare oltre la superficie. Perché la verità è che anche nella finzione, i personaggi più potenti non sono quelli perfetti, ma quelli più autentici.
E tu? Chi sono i tuoi personaggi tossici o brillanti preferiti? Il mio in assoluto sicuramente Micheal Scott! Condividi l’articolo sui tuoi social o con quell’amico che pensa ancora che Barney sia un esempio da seguire (o che Joe Goldberg sia “solo frainteso”).
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