3 Serie Tv capolavoro che nessuno ha visto (e che dovete recuperare subito)

3 Serie Tv capolavoro che nessuno ha visto (e che dovete recuperare subito)

Nel panorama delle serie tv moderne, affollato da titoli che puntano più al sensazionalismo che alla sostanza, capita spesso che gioielli narrativi di altissima qualità passino inosservati. È un fenomeno noto, ma ancora tristemente attuale: la televisione contemporanea è un campo minato di prodotti che nascono, brillano per un istante e vengono dimenticati troppo in fretta.

A farmi riflettere su questa dinamica è stata la visione, tardiva lo ammetto, di The Newsroom, una serie tv che mi ha tenuta incollata allo schermo e che rappresenta perfettamente ciò che voglio raccontarvi: serie tv sottovalutate che meritano di vivere una seconda vita.

The Newsroom: giornalismo, idealismo e ascolti deludenti

Scritta da Aaron Sorkin per HBO, la serie tv The Newsroom (2012–2014) racconta i retroscena di un notiziario via cavo e del gruppo di giornalisti che tenta di fare informazione “come una volta”, in un mondo dove tutto corre troppo in fretta.

Il protagonista è Jeff Daniels, nei panni dell’anchor Will McAvoy, e la sua performance nel celebre monologo iniziale, in cui smonta il mito del “sogno americano”, per me dovrebbe entrare nella storia della televisione. Nonostante ciò e i dialoghi brillanti e veloci, un cast stellare e una produzione impeccabile, la serie fu cancellata dopo solo tre stagioni.

In questo caso, posso ben dire che gli ascolti bassi non furono un riflesso della qualità, quanto più del suo coraggio. Sorkin osò portare sullo schermo eventi presi in prestito dalla cronaca reale e temi scomodi, scontrandosi con i tempi di produzione più lunghi, ovviamente, rispetto ai fatti trattati. Sorkin quindi tentava di lavorare parallelamente ad essa con un pubblico poco abituato a riflettere sulle proprie fonti di informazione e sul sogno americano ormai infranto. Allo stesso tempo, lo stesso Daniels dichiarò in un’intervista a GQ che il famoso monologo del pilot fu la salvezza della sua carriera e che era quello che aspettava di fare da 35 anni. Dunque, perché dovremmo farlo aspettare noi? Correte a vedere questa serie tv!

Hannibal: tra estetica raffinata e pubblico ristretto

Tra le serie tv più raffinate e disturbanti mai realizzate, Hannibal, ideata da Bryan Fuller, è un capolavoro estetico che la critica amò, ma il pubblico generalista non comprese.

Prodotta da NBC e andata in onda dal 2013 al 2015, con un Mads Mikkelsen magnetico nel ruolo del celebre cannibale e un Hugh Dancy perfetto come Will Graham. La serie esplora il rapporto tra preda e predatore con una messa in scena degna del cinema d’autore. La NBC la cancellò dopo tre stagioni per gli scarsi ascolti, ma oggi è considerata una delle serie più influenti del decennio.

Ogni inquadratura è una composizione artistica, ogni episodio un’esperienza sensoriale. Mikkelsen raccontò di aver girato molte scene in cui cucinava veramente piatti elaborati e bellissimi: una visione esteticamente perfetta e disturbante allo stesso tempo.

Oggi Hannibal è un titolo di culto e un esempio perfetto di serie tv cancellate troppo presto. Ricordo benissimo quando uscì e pensai “ora la guardo” e poi pouf me ne dimenticai. Perché? Non lo so con esattezza, ma posso assicurarvi che recuperarla e tutta d’un fiato è stata un’esperienza, per così dire, squisita!

The OA: visione ambiziosa e interrotta troppo presto

The OA, di Brit Marling e Zal Batmanglij, distribuita da Netflix e andata in onda dal 2016 al 2019 è una serie tv audace, originale, che miscela fantascienza, spiritualità, generi ibridi. Un progetto molto ambizioso che però è stato cancellato dopo solo due stagioni.

La trama racconta di una giovane donna cieca, Prairie Johnson, che fa ritorno nella sua città dopo essere scomparsa per sette anni. La donna torna con una nuova identità, appunto, The OA ovvero l’angelo originario (in italiano PA, il primo angelo) e con la vista riacquisita. Non racconterà mai alla polizia cosa sia successo, se non ad un gruppo ristretto che sarà lei stessa a radunare con l’intento di salvare altre persone come lei grazie ad un multiverso. Perché il primo angelo in realtà sappiamo tutti che si chiama Lucifero e che prima di acquisire una narrazione negativa, portava con sé una luce di speranza.

Il viaggio che ne segue è sorprendente, multiplo, meta narrativo. Tuttavia, sempre che il progetto sia troppo complicato e poco d’appeal per il grande pubblico tanto che Netflix decide di sospendere la serie solo alla seconda stagione con un finale che si apre a diverse teorie e che lascia i fan, seppur pochi, con ancora molte domande a cui rispondere. Che sia arrivato il momento di provare a trovarne qualcuna?

Come recuperarle (e perché farlo)

Le serie tv dimenticate raccontano molto più di quanto gli ascolti facciano credere. Spesso la loro sfortuna non dipende dalla qualità, ma dal posizionamento sbagliato, da un marketing inefficace o semplicemente da un pubblico che non era ancora pronto a riceverle. Recuperarle oggi non è solo un esercizio nostalgico, ma un modo per riscoprire storie potenti, scritture raffinate e interpretazioni di altissimo livello, che hanno ancora tanto da dire.

  • The Newsroom: disponibile su Sky e NOW
  • Hannibal: disponibile su Prime Video e Apple TV per acquisto o noleggio.
  • The OA: disponibile su Netflix

In un mondo dominato dagli algoritmi e dai trend, queste tre serie tv ci ricordano che la televisione non è solo intrattenimento, ma anche arte, pensiero e rischio creativo. Guardarle oggi significa scegliere di uscire dal rumore di fondo, dare spazio a storie che hanno ancora voce e riconoscere che non tutto ciò che dura poco è un fallimento. A volte, i veri capolavori televisivi non sono quelli che fanno record di ascolti, ma quelli che silenziosamente continuano a farci pensare anni dopo l’ultima puntata.

Valentina Tudisco

Tremendamente pignola e rompiscatole. Cresciuta a pane, Totó e rewatch compulsivi di Will&Grace. Gli anni ‘90 sono stati la mia strada, ma ho i synth anni ‘80 nel cuore e Jane Austen nell’animo. Oggi distillo tutto questo caos in copy e articoli di cinema.