Bad Santa: Calendario dell’Avvento di Bloopers – giorno 13

Bad Santa: Calendario dell’Avvento di Bloopers – giorno 13

Per la tredicesima casella, abbandoniamo luci patinate e buoni sentimenti per addentrarci nel lato più scomodo, sporco e stonato del Natale. Quello che odora di whisky a buon mercato, di centri commerciali soffocanti e di Babbi Natale che hanno smesso da tempo di credere nelle favole. Oggi apriamo la porta a Bad Santa, il film che ci ricorda che, anche chi ha toccato il fondo può inciampare, quasi per errore, in un frammento di umanità.

Quando il Natale perde la maschera

Willie T. Stokes non è un eroe. È un truffatore, un alcolista ed un uomo arrabbiato con il mondo, che usa il costume di Babbo Natale solo come copertura per rapinare i grandi magazzini. Non regala speranza, non distribuisce sorrisi, anzi, non crede in nulla. Eppure, proprio mentre tutto sembra irrimediabilmente marcio, qualcosa si incrina. Un bambino solo, una donna fuori dagli schemi ed un gesto inaspettato: diventano piccoli cortocircuiti emotivi, che mandano in crisi il suo cinismo. Racconta un Natale senza facili redenzioni, dove l’amore non arriva con i fiocchi, ma si insinua tra le crepe, a volte facendo male.

Un Natale scomodo, crudele e sorprendentemente sincero

La regia di Terry Zwigoff non addolcisce nulla. Anzi, amplifica il disagio, la volgarità e l’umorismo nero fino a renderli quasi liberatori. Billy Bob Thornton offre una performance memorabile, capace di oscillare tra il grottesco e il tragico, senza mai perdere credibilità. Questo film ci fa ridere quando non dovremmo e ci fa commuovere quando meno ce lo aspettiamo. Perché sotto lo strato di sarcasmo, bestemmie e autodistruzione, si nasconde una verità scomoda. Anche chi si è convinto di non meritare amore, può ancora desiderarlo. Anche solo un po’. Anche solo a Natale.

Perché Bad Santa è il film del tredicesimo giorno

Arrivati a metà del nostro calendario, era il momento di rompere l’incantesimo. Di sporcarci le mani, di guardare il Natale senza filtri e senza buone maniere. È il film giusto per questa tappa, perché ci ricorda che le feste non sono sempre luminose, ordinate o felici. A volte sono caotiche, dolorose e piene di contraddizioni. Ma proprio lì, in quel disordine, può nascere qualcosa di autentico. Non una favola, ma una possibilità.

Un regalo sbagliato, ma necessario

Babbo Bastardo non ci chiede di essere migliori, né di credere a tutti i costi nello spirito natalizio. Ci chiede solo di riconoscere la fragilità, nostra e degli altri. Di accettare che anche le storie più sporche possono avere un cuore che batte ancora.
È un film che ci insegna che il Natale non salva nessuno per magia, ma può offrire una seconda occasione. E a volte è tutto ciò che serve.

Domani apriremo insieme la quattordicesima casella: un nuovo film, un’altra sfumatura del Natale e un altro passo verso la fine di questo viaggio imperfetto e meravigliosamente umano.

Deborah Muratore

La mia passione per il cinema nasce da bambina, quando con mio padre organizzavamo serate a tema dividendo le settimane in categorie. Da allora non mi sono mai fermata, con un debole particolare per gli horror. Empatica e sempre sorridente, amo anche i cavalli, le persone genuine e la creatività in tutte le sue forme.