Kate Winslet ha deciso: Fisayo Akinade meritava molto più spazio in Goodbye June

Kate Winslet ha deciso: Fisayo Akinade meritava molto più spazio in Goodbye June

Quando Kate Winslet decide di fare sul serio, lo fa fino in fondo. E nel suo debutto alla regia, Goodbye June, l’attrice premio Oscar non si è limitata a dirigere un cast corale di altissimo livello, ma ha anche rimodellato il film attorno ad una performance che l’aveva evidentemente colpita più del previsto. Quella di Fisayo Akinade.

Secondo quanto riportato, il personaggio interpretato dall’attore britannico, inizialmente pensato come ruolo secondario, ha finito per guadagnare molto più spazio all’interno della storia. Una scelta non casuale, ma frutto di una sensibilità registica che Winslet ha dimostrato di possedere fin dal primo ciak.

Un personaggio che cresce insieme al film

Akinade, già apprezzato in film come The Girl with All the Gifts e The Personal History of David Copperfield avrebbe portato sul set un’energia tale da convincere Winslet a espandere il suo arco narrativo. Non un semplice “upgrade” di battute, ma un vero ripensamento del peso emotivo del personaggio all’interno del racconto.

Goodbye June ruota attorno a una famiglia riunita in circostanze difficili, tra vecchie tensioni, segreti e legami messi alla prova. In questo contesto, la presenza di Akinade diventa sempre più centrale, trasformandosi in uno dei punti di equilibrio emotivo del film. Una scelta che rivela quanto Winslet sia interessata ai personaggi prima ancora che alla struttura.

Kate Winslet regista: empatia prima di tutto

Alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa, Kate Winslet sembra aver portato con sé ciò che l’ha sempre resa una delle attrici più rispettate di Hollywood: l’attenzione quasi chirurgica all’essere umano.

La sua regia, almeno da ciò che emerge dalle anticipazioni, appare guidata dall’ascolto, dalla capacità di riconoscere il momento in cui un attore sta offrendo qualcosa di autentico e lasciare che sia il film ad adattarsi, non il contrario. Una qualità rara, soprattutto nei debutti, spesso più preoccupati di “dimostrare” che di osservare.

Non è difficile immaginare che Winslet abbia costruito Goodbye June come una sorta di spazio sicuro per il cast, dove le dinamiche emotive potessero evolversi in modo organico. La promozione di Akinade da comprimario a figura chiave sembra la prova più evidente di questo approccio.

Una regista che guarda, non impone

In un’industria dove il controllo è spesso sinonimo di autorità, Kate Winslet sembra scegliere un’altra strada: quella della fiducia. Fiducia negli attori, nelle sfumature e negli imprevisti creativi. Se Goodbye June manterrà le promesse, potremmo trovarci davanti non solo a una nuova regista interessante, ma a una cineasta capace di mettere il talento altrui al centro del proprio sguardo.

E se il primo “colpo” della Winslet da regista è stato riconoscere che Fisayo Akinade meritava di più, allora siamo decisamente partiti con il piede giusto.

Deborah Muratore

La mia passione per il cinema nasce da bambina, quando con mio padre organizzavamo serate a tema dividendo le settimane in categorie. Da allora non mi sono mai fermata, con un debole particolare per gli horror. Empatica e sempre sorridente, amo anche i cavalli, le persone genuine e la creatività in tutte le sue forme.