La tragica vicenda di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa uccisa nel novembre 2023, sarà raccontata al cinema con un film dal titolo Se domani non torno. Il progetto è stato annunciato e ha suscitato forte emozione per l’importanza e il peso simbolico della storia.
Dietro al progetto

Il film sarà diretto da Paola Randi, che firmerà anche la sceneggiatura insieme a Lisa Nur Sultan. La produzione sarà gestita da una casa importante, e l’ispirazione del soggetto deriva dal libro scritto da Gino Cecchettin, il padre di Giulia, insieme a un altro autore. Il set è previsto per il 2026, ma non è stato ancora divulgato il nome dell’attrice che interpreterà Giulia.
La vicenda di Giulia
Giulia Cecchettin aveva 22 anni quando è stata uccisa dall’ex fidanzato, che è stato poi condannato all’ergastolo per femminicidio. Il suo corpo è stato ritrovato in un anfratto roccioso, con evidenti segni di violenza. La tragedia ha avuto una forte risonanza pubblica, soprattutto per il dolore della famiglia, in particolare del padre, che ha scelto di raccontare la propria esperienza per dare voce al ricordo di sua figlia.
Il titolo del film e il suo significato
Il titolo “Se domani non torno” ha un forte valore simbolico: si ispira a una poesia molto nota, diventata anche un grido contro la violenza di genere. Alcuni versi della poesia, che parlano di assenza, paura e disperazione, sono stati associati alla memoria di Giulia e hanno alimentato la riflessione sul tema del femminicidio.
Perché è importante
Questo film non sarà solo una semplice ricostruzione di un fatto di cronaca doloroso, ma potrebbe avere un valore sociale significativo. Raccontare la storia di Giulia significa mettere in luce le dinamiche della violenza nelle relazioni, la manipolazione affettiva e il dramma del femminicidio. Portare sullo schermo una vicenda così tragica significa anche dare spazio a chi è rimasto: la famiglia di Giulia, e in particolare la sorella, hanno giocato un ruolo cruciale nel fare emergere il caso e coinvolgere l’opinione pubblica.

