Le trasposizioni televisive dei videogiochi hanno cambiato status. Da territorio rischioso e spesso bistrattato, sono diventate uno dei segmenti più ambiti dell’industria dell’intrattenimento. La svolta è arrivata con The Last of Us, che ha imposto un nuovo standard qualitativo convincendo critica e pubblico, e si è consolidata con il successo globale di Fallout, esploso come fenomeno pop e capace di rilanciare anche le vendite dei giochi della saga.
Dalla nicchia al centro della strategia delle piattaforme

La percezione degli studios è cambiata radicalmente. Le piattaforme streaming considerano oggi i videogiochi non come nicchie per appassionati, ma come proprietà intellettuali in grado di garantire storie già strutturate, mondi coerenti e community internazionali particolarmente attive. È un materiale narrativo che, con l’approccio giusto, richiede meno rischio creativo rispetto a prodotti originali e permette di costruire franchise immediatamente riconoscibili.
Perché i videogiochi funzionano così bene sullo schermo
Un ruolo decisivo lo giocano la profondità delle lore, la forza dei personaggi e la maturità del linguaggio visivo sviluppato dagli stessi videogiochi. Titoli come God of War o Horizon Zero Dawn nascono già con una grammatica narrativa vicina al cinema, elemento che rende l’adattamento più naturale e meno forzato rispetto al passato.
Le produzioni che stanno guidando la nuova corsa allo streaming

Il mercato, intanto, si muove. Dalle nuove stagioni di Halo ai progetti su Bioshock e Assassin’s Creed, l’offerta in arrivo conferma la volontà delle piattaforme di trasformare i videogiochi in colonne portanti dei cataloghi. È una corsa che potrebbe definire i prossimi anni dello streaming, anche se resta un’incognita: mantenere alta la qualità sarà fondamentale per evitare un sovraffollamento di produzioni costruite più per seguire il trend che per raccontare davvero qualcosa.
Il fenomeno è destinato a crescere. Le serie tratte da videogiochi stanno diventando il punto d’incontro tra due industrie ormai complementari, capaci di alimentarsi a vicenda e di generare nuovi successi transmediali. Un filone che, dopo The Last of Us e Fallout, sembra solo all’inizio.

