Profondo Rosso 1975-2025: Il capolavoro di Dario Argento compie 50 anni

Profondo Rosso 1975-2025: Il capolavoro di Dario Argento compie 50 anni

Nel 1975 uscì nelle sale un film che segnò il passaggio per Dario Argento dal genere thriller di L’uccello dalle piume di cristallo, alla fase horror di Suspiria. In mezzo si trova Profondo Rosso che quest’anno spegne 50 candeline con una serie di eventi iniziati a marzo di quest’anno.

Eletto come il capolavoro di Dario Argento, Profondo Rosso è stato un grande successo di pubblico alla sua prima uscita nelle sale. Un film iconico per diversi motivi a partire dall’indimenticabile colonna sonora dei Goblin, la band rock progressive guidata da Claudio Simonetti, ai risvolti psicologici della trama.

Sarebbe assurdo pensarlo, ma è probabile che qualcuno non abbia mai visto questa pietra miliare del cinema. Proprio per questo è importante una piccola premessa.

La trama

La storia inizia durante un congresso di parapsicologia a Roma, dove la medium Helga Ullmann (Macha Méril) avverte, tra il pubblico, la presenza di una persona con pensieri omicidi.

La sera stessa, Helga viene brutalmente assassinata nel suo appartamento da un assalitore sconosciuto, il delitto viene casualmente testimoniato dal giovane pianista inglese Marcus Daly (David Hemmings), che vive nel palazzo di fronte. Marcus corre sul luogo del crimine, ma riesce solo a intravedere la sagoma dell’assassino che fugge.

Incuriosito e tormentato dalla scena, Marcus decide di indagare per conto suo sull’omicidio, affiancato dalla tenace giornalista Gianna Brezzi (Daria Nicolodi). Le indagini li portano a scoprire un vecchio e macabro caso di cronaca: anni prima, in una villa abbandonata, un bambino aveva assistito all’omicidio del padre, per mano di una persona che poi era stata rinchiusa in un manicomio. 

Le curiosità dietro il film

Il titolo originale sarebbe dovuto essere La tigre dai denti a sciabola, la scelta è virata successivamente su Profondo Rosso per la presenza ingombrante del colore nel film. Argento ha voluto porre la sua personale firma alla pellicola, infatti le mani inguantate dell’assassino appartengono proprio al maestro del brivido.

Nonostante la storia si svolge a Roma è stata scelta Torino come location per le riprese che secondo Argento ha un’atmosfera più esoterica, la inquietante Villa Scott ( la casa del bambino urlante) era un centro di recupero per suore.

Il cast è formato anche da attrici protagoniste del cinema anni 30 come Clara Calamai nei panni dell’assassina, questa sarebbe stata la sua ultima performance cinematografica.

La psicologia di Profondo Rosso

Il film viaggia sulla costante inquietudine dovuto alla sottile linea che divide serio e faceto, una inquietudine che prende forma nell’incontro tra familiare e ignoto. Oggetti legati all’infanzia, come giocattoli e filastrocche, sono contestualizzati in una natura che infonde la paura e il terrore derivati da traumi rimossi e che nascono dall’inconscio e non da elementi esterni.

Il punto cardine della trama si ispira agli elementi del Unheimlich (perturbante) freudiano. Il protagonista Marcus sente riemergere il suoi ricordi repressi dopo aver assistito al primo omicidio. Un conflitto interiore che rappresenta il modo in cui la mente umana tende a bloccare i traumi.

Gli eventi per il 50esimo di Profondo Rosso

La colonna sonora ha certamente contribuito enormemente al successo ed all’impatto culturale del film. Il pianista e compositore Jazz Giorgio Gaslini ha firmato una parte delle musiche.

Ma è il tema composto da Claudio Simonetti ed eseguito dai Goblin, a entrare per sempre nell’immaginario collettivo. Una melodia basata solo su due semplici accordi diventata sinonimo di tensione mescolando rock progressive a sonorità dissonanti e disturbanti.

Nel mese di luglio si è tenuta una proiezione di Profondo Rosso a Milano, presso il Castello Sforzesco, con la colonna sonora interamente eseguita dal vivo proprio dai Goblin mentre da marzo (mese della effettiva prima uscita nel ’75) è possibile rivivere le emozioni del capolavoro di Dario Argento restaurato in 4k in cinema e giornate selezionati.

Se non avete in tempo è disponibile sulle piattaforme streaming PLEX e Amazon Prime Video. ATTENZIONE: visione consigliata rigorosamente di notte e a luci spente.

Danilo Montagnino

Danilo "Dano" Montagnino. Classe 1986. Sono un bassista, arrangiatore e sceneggiatore. Il mio lavoro si concentra per lo più in teatro e mi piace "succhiare il midollo stesso della vita" attraverso i film che sono la parte più importante del tempo che dedico a me stesso concentrandomi maggiormente sulle emozioni e le colonne sonore.