La lezione di Superman: ecco perché il film di James Gunn ha conquistato tutti (e quello di Snyder no)

Il nuovo Superman di James Gunn ha acceso l’entusiasmo del pubblico e della critica, segnando una ripartenza potente per l’eroe più iconico dei fumetti. Ma perché questo film sembra aver funzionato dove l’approccio di Zack Snyder aveva diviso così tanto? La risposta sta nel tono, nella visione narrativa e soprattutto nella comprensione profonda del personaggio.

Un Superman finalmente umano

Gunn sceglie un Superman più vicino alle emozioni, alle vulnerabilità e ai conflitti interiori. Non è l’eroe perfetto e distante, ma un giovane uomo che cerca di conciliare la sua identità umana con quella kryptoniana. Questo equilibrio restituisce un Clark Kent credibile, in cui il pubblico può immedesimarsi.

Snyder, al contrario, aveva puntato su un Superman “divino”, distaccato e gravato da un peso quasi messianico. Potente, epico, ma meno accessibile emotivamente.

Un tono più luminoso

Uno dei cambiamenti più apprezzati è lo stile narrativo. Il film di Gunn è più leggero, speranzoso, capace di alternare momenti drammatici a sequenze più calorose e ironiche. Non rinuncia alla spettacolarità, ma evita la cupa serietà che caratterizzava l’era Snyder.

Questa luminosità torna alle radici del personaggio: Superman nasce come simbolo di speranza, e Gunn lo riporta esattamente lì.

Una storia che parla al presente

Il film affronta temi attuali – dalle difficoltà dei giovani adulti alla ricerca di identità, fino alla pressione sociale e mediatica – senza diventare pesante. Gunn ha dichiarato più volte di voler raccontare un Superman “per il nostro tempo”, e questo emerge in ogni scena.

L’approccio di Snyder, invece, era filosofico, quasi mitologico: affascinante per molti, ma meno immediato per chi cercava un eroe riconoscibile nella quotidianità.

Un cast in sintonia con la visione

La scelta degli attori riflette perfettamente il tono del film: volti freschi, interpretazioni sincere, chimica evidente. Il Clark Kent di Gunn non è un titano irraggiungibile, ma una persona che sbaglia, cresce e si mette in gioco.

Nel film di Snyder, la performance più intensa – quella di Henry Cavill – rimaneva incastrata in una cornice troppo rigida e carica di pathos.

Il successo del nuovo Superman non è casuale: James Gunn ha capito ciò che rende il personaggio eterno, restituendogli cuore, leggerezza e umanità. Mentre Snyder aveva costruito un mito epico ma distante, Gunn ha costruito un eroe vicino al pubblico. Ed è per questo che il suo film sta funzionando.

Federico Chiarenza

Scrivere, per me, è il modo più naturale di trasformare le passioni in qualcosa che arrivi agli altri: recensioni, approfondimenti, news, teorie e tutto ciò che ruota attorno a ciò che rende il cinema (e il mondo nerd) un posto in cui perdersi. Se un argomento mi accende, puoi star certo che gli dedicherò parole, cuore e un bel po’ di entusiasmo.