Last Samurai Standing: il thriller Netflix da vedere subito

Last Samurai Standing Netflix

In pochi giorni dal suo debutto, Last  Samurai  Standing è diventato il nuovo fenomeno globale di Netflix. La serie giapponese, approdata sulla piattaforma il 13 novembre, ha immediatamente scalato la Top 10 mondiale, imponendosi come uno dei titoli più discussi del momento.

Ambientata alla fine del XIX secolo, la storia segue un gruppo di combattenti d’élite che partecipa a una competizione sanguinosa: l’obiettivo è sopravvivere per conquistare un enorme premio in denaro. Ma dietro i duelli, c’è una riflessione sui limiti umani, sulla violenza e sull’onore. Il finale, con un cliffhanger perfettamente calibrato, lascia intendere che questa potrebbe essere solo la prima parte di un universo narrativo più ampio.

Un’accoglienza da Record

Nonostante sia in catalogo da meno di una settimana, la serie ha già totalizzato oltre 6 milioni di visualizzazioni e più di 30 milioni di ore di visione in tutto il mondo, piazzandosi ai vertici delle migliori produzioni non in lingua inglese su Netflix. In Giappone, Last Samurai Standing è al primo posto tra i titoli più visti, mentre a livello globale si posiziona stabilmente nella Top 10, segno che l’interesse per il formato del “thriller di sopravvivenza” non accenna a diminuire. La critica ha accolto la serie con entusiasmo: su Rotten Tomatoes ha ottenuto un punteggio perfetto da parte della stampa, mentre il pubblico le ha assegnato un solido 85% di gradimento. Numeri che la collocano tra le migliori serie live‑action del 2025 secondo gran parte degli osservatori internazionali.

L’eredità del “fenomeno orientale”

Da quando Squid Game ha rivoluzionato il linguaggio del thriller di sopravvivenza nel 2021, le piattaforme di streaming si sono lanciate nella ricerca del prossimo grande titolo capace di fondere tensione, allegoria sociale e fascino orientale. Last Samurai Standing, basato sul romanzo del 2022 di Shōgo Imamura, raccoglie magistralmente questa eredità e la rivela in chiave giapponese. È stato definito da molti critici “un incrocio tra Squid Game e Shōgun”, unendo la struttura competitiva del primo al respiro epico e storico del secondo. La serie trasporta lo spettatore in un Giappone di confine, dove l’antico codice d’onore dei samurai incontra la brutalità del mondo moderno. Qui il concetto di sopravvivenza non riguarda solo la vita fisica, ma anche la dignità e la memoria culturale di un Paese in trasformazione

Un successo che continua a farsi notare

Il successo esplosivo di Last Samurai Standing si inserisce nel crescente interesse di Netflix per i prodotti asiatici originali, che negli ultimi anni hanno conquistato pubblico e critica internazionali.
Con la conclusione di Squid Game e l’attesa per la seconda stagione di Shōgun, prevista non prima del 2027, la serie giapponese sembra colmare perfettamente il vuoto tra le grandi saghe dell’Asia contemporanea.

Resta da vedere se Netflix deciderà di rinnovarla per una seconda stagione, ma il suo impatto iniziale — sia in termini di ascolti che di percezione culturale — suggerisce che Last Samurai Standing non sarà solo un successo isolato. Potrebbe essere, piuttosto, il segnale di una nuova età d’oro per il thriller giapponese, capace di fondere sensibilità autoriale e intrattenimento globale. Potrebbe essere, piuttosto, il segnale di una nuova età d’oro per il thriller giapponese, capace di fondere sensibilità autoriale e intrattenimento globale.

Umberto Caiazzo

Scrivere è da sempre il mio modo naturale di esprimermi e di confrontarmi con il mondo. Appassionato compulsivo di Film, serie Tv e qualunque contenuto inerente al mondo del cinema. Nerd dalle scuole medie, sempre interessato a far sapere la propria opinione e soprattutto sapere quella degli altri!