Regista, sceneggiatore, attore, comico, umorista, musicista, autore teatrale, di romanzi e saggi, Woody Allen a 90 anni è ancora una delle figure più eclettiche del cinema contemporaneo.
Nella sua prolifica carriera da cineasta Woody Allen ha diretto e interpretato oltre 50 film, in quasi sessant’anni. Le sue opere sono caratterizzate da una scrittura brillante e un umorismo intelligente e studiato. Allen è riuscito ha emergere nel panorama cinematografico grazie ad uno stile di scrittura unico e creativo. In un industria del cinema che mancava di originalità e innovazione, Allen ha unito la comicità slapstick, gag visive e frenetiche, ad una scrittura acuta e satirica fatta di battute fulminanti.
I Primi Anni

Nato nel quartiere del Bronx di New York da una famiglia ebraica, Allen si dimostra subito incredibilmente dotato, un ribelle incapace di rimanere tra i banchi di scuola. Si dedica immediatamente alla propria carriera da umorista scrivendo battute per colossi dello spettacolo televisivo come Ed Sullivan e Sid Caesar, che lo contattano immediatamente. Nel 1960 inizia la sua carriera da stand-up comedian, con esibizioni di grande successo in vari night club newyorchesi. Insieme ai suoi manager riesce a trasformare le sue debolezze nel suo punto di forza, sviluppando la sua classica immagine nevrotica, cerebrale e timida che diventerà una costante delle sue pellicole. Diviene in breve tempo molto popolare come comico, e i suoi spettacoli diventano sempre più richiesti e frequenti. Nel 1966 arriva il suo primo successo teatrale, e nello stesso anno gira il suo primo film da regista: Che fai rubi?
L’incontro con Diane Keaton e il successo

Nel 1969 esce il suo primo film scritto e diretto da lui, Prendi i soldi e scappa, un mockumentary sulla vita di un inetto rapinatore di banche. Due anni dopo, nel 1971, gira il suo primo film di satira politica Il dittatore dello stato libero di Bananas, in cui un giovane nevrotico e imbranato finisce al centro di una rivoluzione nell’America latina. Nel 1972, sul set di Provaci ancora, Sam, incontra Diane Keaton, che diventerà la sua musa con la quale creerà un prolifico sodalizio artistico. Allen e Keaton collaborano insieme per 8 film, fra cui Io e Annie che porterà Allen a farsi conoscere dal grande pubblico internazionale e a vincere due premi oscar. Il film arrivò a influenzare la moda del tempo con il particolare stile degli abiti scelti dalla Keaton.
Estetica e Stile

Tra le maggiori influenze di Woody Allen figurano il comico cabarettista Bob Hope e l’attore Groucho Marx, dal quale eredità la comicità slapstick e la creazione di contesti surreali per aumentare il senso di comicità della scena. Dopo Io e Annie, al centro delle opere di Woody Allen primeggia l’aspetto introspettivo dei personaggi, mostrando attraverso l’ironia e la commedia nera gli aspetti assurdi delle relazioni sentimentali. Le sfide delle relazioni vengono messe in scena attraverso dialoghi acuti che hanno al centro vari temi ricorrenti del regista di new york fra cui la la religione, la filosofia, l’umorismo ebraico e la politica. In generale, nelle opere di Allen si può avvertire un generale senso di pessimismo sia verso le relazioni sentimentali, per cui l’amore vero della propria vita è sempre irraggiungibile, sia verso il mondo, a causa dell’assenza di Dio. Altro tema ricorrente è la psicoanalisi, Allen è stato in cura da uno psicanalista per 30 anni poiché si sentiva malinconico, e questo ha influito molto sulla sua produzione cinematografica.
La visione del mondo e delle relazioni di Allen ha influenzato, non solo il cinema, ma l’intera società. E’ diventato un punto di riferimento fondamentale della comicità mondiale grazie alla sua capacità di unire drammaturgia e comicità. Innumerevoli comici hanno parlato di Allen come una figura di riferimento, fra cui: Louis C.K., Steve Martin, Chris Rock, Conan O’Brien. Molti registi parlano di Allen come di un influenza importante nelle loro opere, come: Wes Anderson, Greta Gerwig, Luca Guadagnino, Charlie Kaufman, Rian Johnson, Richard Linklater. Quentin Tarantino ha definito Allen “uno dei più grandi sceneggiatori di tutti i tempi”. Per Martin Scorsese “la sensibilità di Woody verso la città di New York è uno dei motivi per cui amare i suoi film”. Ad oggi pochissimi registi e sceneggiatori possono vantare il talento che ha Allen nel trattare con profonda complessità temi quotidiani o apparentemente superficiali.

