È difficile immaginare il Marvel Cinematic Universe senza Thanos, il villain più iconico e temuto della saga degli Avengers. Ma in pochi sanno che il “Titano Pazzo” non doveva essere affatto come lo abbiamo conosciuto. In origine, i piani dei Marvel Studios erano molto diversi e il risultato avrebbe potuto cambiare completamente la storia del cinema supereroistico.

Il primo concept di Thanos: un personaggio “mistico”, non un conquistatore
Nelle prime fasi di sviluppo del MCU, Thanos non doveva essere un dio della distruzione, ma un essere quasi filosofico, affascinato dal concetto di equilibrio cosmico, più vicino a un “monaco spaziale” che a un despota galattico.
Il suo aspetto era meno mostruoso: niente armatura d’oro, niente sguardo da tiranno, ma un volto più umano, ispirato al concetto di divinità greca decaduta.
Secondo alcune fonti interne ai Marvel Studios, il personaggio sarebbe dovuto apparire brevemente già in Thor (2011), come una sorta di entità che osserva il destino dell’universo senza intervenire. Solo in un secondo momento sarebbe diventato un antagonista attivo.
Un’altra voce per il Titano: niente Josh Brolin
Uno dei dettagli più sorprendenti riguarda il casting. Prima che Josh Brolin desse vita al personaggio con la sua interpretazione intensa e carismatica, la Marvel aveva considerato l’idea di usare un attore completamente digitale con voce sintetica, simile a Ultron.
Il risultato sarebbe stato un Thanos più freddo, meno umano, quasi alieno nel modo di esprimersi. Una scelta che, fortunatamente, fu scartata presto: Kevin Feige e i fratelli Russo capirono che per rendere Thanos davvero memorabile serviva un’anima, non solo un effetto speciale.
Il “vero” piano originale: niente Gemme dell’Infinito
Forse l’elemento più incredibile di tutti è che il piano originale della Marvel non prevedeva affatto le Gemme dell’Infinito come fulcro della trama.
Thanos avrebbe dovuto cercare un potere più antico e metafisico, legato al “cuore del tempo”. L’idea venne poi scartata perché considerata troppo complessa per il grande pubblico e sostituita con le Infinity Stones, più semplici da rappresentare visivamente e perfette per intrecciare le diverse saghe del MCU.
Come sarebbe cambiato Avengers: Endgame
Se la Marvel avesse seguito il progetto iniziale, Avengers: Endgame sarebbe stato un film completamente diverso.
Non ci sarebbe stato lo “snap” con il guanto, e la battaglia finale avrebbe avuto toni più spirituali che spettacolari: Thanos avrebbe tentato di “resettare” l’universo attraverso la distruzione del tempo stesso, portando Doctor Strange al centro della trama molto prima.
In pratica, non sarebbe stato il Thanos che abbiamo imparato ad amare e odiare, ma una figura più enigmatica, quasi un dio stanco del caos dell’universo.
Dal concept alla leggenda
Alla fine, la scelta dei Marvel Studios di riscrivere il personaggio si è rivelata vincente. Il Thanos di Josh Brolin ha cambiato il modo in cui vengono rappresentati i villain al cinema: un nemico con ideali comprensibili, una logica perversa ma coerente, e un carisma da protagonista assoluto.
Eppure, resta affascinante immaginare quel Thanos “originale”, più mistico e meno tirannico. Forse, in un altro universo Marvel, uno dei tanti del Multiverso, quella versione esiste davvero.

