È morto Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: addio a un gigante della narrativa mondiale

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Il celebre scrittore peruviano, vincitore del Nobel nel 2010, si è spento a 89 anni lasciando un’eredità letteraria senza pari.

Mario Vargas Llosa, uno dei più grandi scrittori del XX e XXI secolo, è morto domenica 13 aprile 2025 a Lima, all’età di 89 anni, circondato dall’affetto della sua famiglia. La notizia è stata confermata dai figli Álvaro, Gonzalo e Morgana, che hanno annunciato che, secondo la volontà del padre, non si terranno cerimonie pubbliche e le sue spoglie saranno cremate in forma privata. ​

Nato ad Arequipa, in Perù, nel 1936, Vargas Llosa è stato una figura centrale del “Boom latinoamericano”, movimento letterario che ha rivoluzionato la narrativa in lingua spagnola. Autore di opere fondamentali come La città e i cani, La casa verde, Conversazione nella «Catedral» e La festa del Caprone, ha saputo esplorare con maestria le dinamiche del potere, la resistenza dell’individuo e le contraddizioni sociali. Nel 2010, l’Accademia Svedese gli ha conferito il Premio Nobel per la Letteratura, riconoscendolo per la sua “cartografia delle strutture del potere e le sue immagini penetranti della resistenza, della rivolta e della disfatta dell’individuo”. ​

Oltre alla narrativa, Vargas Llosa ha avuto una carriera intensa nel giornalismo e nella politica. Negli anni ’90 si candidò alla presidenza del Perù, venendo sconfitto da Alberto Fujimori. La sua evoluzione ideologica lo portò da posizioni marxiste a un forte sostegno del liberalismo democratico, diventando una voce influente nel dibattito politico internazionale​.

Nel 2023, all’età di 87 anni, annunciò il suo ritiro dalla narrativa con la pubblicazione di Le dedico mi silencio, un’opera che mescola saggio e narrativa, definita come una lettera d’amore al Perù e alla música criolla. Successivamente, concluse anche la sua attività giornalistica, terminando la sua storica collaborazione con il quotidiano spagnolo El País. ​

La scomparsa di Vargas Llosa ha suscitato commozione in tutto il mondo. Numerose personalità della cultura e della politica hanno espresso il loro cordoglio, ricordando il suo immenso contributo alla letteratura e al pensiero contemporaneo. Il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez, lo ha definito “un maestro universale della parola”. ​

Con la sua morte, il mondo perde non solo un grande scrittore, ma anche un intellettuale che ha saputo interpretare e raccontare le complessità della società moderna. Il suo lascito continuerà a ispirare lettori e scrittori per le generazioni a venire.

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