Le 5 frasi iconiche del cinema (e non solo) che nel tempo si sono trasformate e che ricordiamo sbagliate al punto di diventare vere come fenomeno di memoria collettiva.

“Esistono storie che non esistono” diceva Maccio Capatonda in uno dei suoi trailer, ed è proprio quello che succede alcune volte soprattutto con le battute di un film iconico. Esistono dei meccanismi psicologici che ci fanno credere che un ricordo sia vero anche quando non lo è, semplicemente perché per tanti anni abbiamo sentito una frase o un episodio riportati da tanta gente in modo distorto e per questo diventa socialmente accettato come verità.
Quante volte è capitato di utilizzare citazioni di film nella vita? Ma siamo proprio sicuri che le riportiamo nel modo giusto? O piuttosto le utilizziamo come se fossero trend di TikTok, senza mai avere effettivamente visto o sentito quei film?
La memoria collettiva dell’ Effetto Mandela
La memoria dell’uomo è fallace non è perfetta, non è una registrazione di dati ma una ricostruzione che viene fatta dalla mente ogni volta che richiamiamo un ricordo, un processo soggetto ad errori che possono modificarne i dettagli.
Quando questo fenomeno coinvolge molte persone si parla di Effetto Mandela ,cioè una versione errata di un episodio che entra nella memoria collettiva e che influenza anche quella individuale
In realtà è un fenomeno che accade fin dalla nostra infanzia, basti pensare alle filastrocche ed ai cartoni animati che si cantavano da bambini: le tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore in realtà, in versioni più antiche, facevano timore alla figlia del dottore (effettivamente). Heidi è stata vista sempre come una bambina dedita all’uso di stupefacenti che vedeva sorridere i monti in realtà il suo nido è sui monti.
5 frasi esatte dei film che potete correggere quando le sentite dire sbagliate.
Nonostante la palese assurdità di questi esempi, col passare degli anni, gli errori sono stati accettati e potrebbero anche risultare dissonanti le versioni corrette. A questo si aggiunge la soddisfazione di poter correggere gli amici quando certe frasi vengono dette sbagliate.

Ecco 5 frasi dei film che vale la pena conoscere meglio:
- Biancaneve, il classico Disney del 1938 ha subito un ridoppiaggio nei primi anni 70, sia per la versione originale che per quella italiana, ed in questa occasione la frase originale della strega “Specchio, Servo delle mie brame…” è diventata “Specchio, Specchio delle mie brame…”
- Karate Kid, qui bisognerebbe aprire un capitolo intero sulle storpiature italiane dei titoli di film stranieri ma restiamo sul tema. Il mantra di addestramento adottato dal Maestro Miyagi non è “Metti la cera, togli la cera” ma “Dai la cera…”
- Matrix, Morpheus mette una scelta davanti a Neo. Quante volte abbiamo detto “Pillola rossa o pillola blu?”, cercando di emulare un momento così epico del cinema ma l’iconicità è data soprattutto da come Morpheus descrive gli scenari possibili derivanti da questa scelta “Pillola azzurra: fine della storia, domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio”
- Taxi Driver, il reduce Travis Bickle, che ha le sembianze del monumentale Robert DeNiro, dopo la guerra è un sociopatico tassista che ha appena comprato una pistola e davanti ad uno specchio rivolgendosi, idealmente, al pubblico in sala chiede: “Stai parlando con me”. Falso! Perché in realtà chiede: “Ma dici a me?”.
- Star Wars: Episodio V – L’impero colpisce ancora, probabilmente il colpo di scena che oggi anche le pietre conoscono, un momento storico in cui Darth Vader esclama a Luke Skywalker: “No. Io sono tuo padre” e non il popolare ma errato: “Luke, io sono tuo padre”.
In conclusione, forse la verità non è che la nostra memoria è difettosa, non è importante correggere gli amici quando sbagliano una citazione, ma affermare il diritto fondamentale di riscrivere una storia che appartiene a chi la ricorda in modo più creativo. Tenetelo a mente quando pensate a Pikachu con la punta della coda nera.

