Netflix sorprende ancora. Nel mare sterminato degli annunci anime per il 2026, uno dei titoli meno attesi – e forse proprio per questo destinato a diventare un fenomeno – è Love Through a Prism, un progetto nato da una collaborazione che nessuno avrebbe immaginato: una parte del team creativo di Attack on Titan e professionisti che hanno lavorato alle sequenze animate di Kill Bill Vol. 1.
Un incrocio esplosivo tra sensibilità giapponese, estetica pulp e intensità drammatica.
Una collaborazione improbabile… ma geniale
A prima vista, Attack on Titan e Kill Bill non potrebbero essere più distanti. Il primo, un anime cupo e devastante, simbolo della potenza narrativa moderna. Il secondo, un film culto che ha rivoluzionato l’action, celebre per la sua iconica sequenza anime firmata Production I.G.
Eppure proprio da questo incontro nasce Love Through a Prism: una serie originale Netflix che punta a mescolare violenza stilizzata, romanticismo tragico e un mondo dalla forte impronta psicologica.
La produzione riunisce storyboard artist, animatori di combattimenti e character designer che hanno firmato alcune delle sequenze più amate di Attack on Titan, insieme a veterani dello stile iper-stilizzato visto in Kill Bill.
Una storia d’amore in un mondo brutale

Nonostante il pedigree degli autori, la serie non è un anime d’azione in senso tradizionale. Love Through a Prism racconta la storia di due giovani intrappolati in una società rigidamente divisa in caste cromatiche: ogni individuo nasce con un colore–identità che determina destino, professione, affetti e persino aspettative morali.
Il loro percorso diventa una lotta psicologica fatta di intrighi politici, tradimenti, violenza e sacrificio. L’amore è letteralmente il prisma attraverso cui la realtà comincia a frantumarsi.
Estetica: tra sangue, poesia e colori saturi
Da ciò che è stato mostrato nei primi materiali concept, l’estetica di Love Through a Prism richiama:
- Le coreografie feroci e fluide tipiche di Attack on Titan;
- Il pulp elegante e cromatico di Kill Bill;
- Un mondo futuristico che ricorda vagamente Akira e Psycho-Pass, ma con una gamma cromatica iper-satura che gioca un ruolo simbolico nella narrazione.
L’animazione alterna momenti contemplativi, quasi poetici, a esplosioni di violenza grafica coreografata alla perfezione. È un mix che potrebbe creare un nuovo sottogenere estetico.
Un anime “inaspettato” che potrebbe diventare un cult

Sui social la reazione è stata inizialmente tiepida: la maggior parte degli utenti non si aspettava un annuncio simile e il titolo era passato sotto i radar. Ma la rivelazione dei nomi coinvolti ha completamente ribaltato la percezione.
Love Through a Prism è diventato “l’anime meno atteso” solo perché nessuno poteva immaginare una collaborazione così particolare.
Ora, invece, è uno dei progetti più chiacchierati del catalogo 2026 di Netflix.
Tra eredità titaniche, influenze tarantiniane e una storia d’amore disperata, Love Through a Prism potrebbe essere il nuovo esperimento coraggioso della piattaforma. Non un semplice anime, ma un’opera che prova a fondere generi, estetiche e sensibilità diverse.

