Only Murders in the Building: il mistero dei premi mancati

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Ironico, elegante, intelligente.
Grazie all’intuito infallibile di quel genio assoluto (e sottovalutato) di Steve Martin, Only Murders in the Building è diventata in pochissimo tempo un fenomeno globale. Un mix perfetto tra dramma e commedia. Con una trama mai banale e dialoghi che strizzano l’occhio alla vecchia scuola, la serie ha conquistato milioni di spettatori e attirato, stagione dopo stagione, un cast di tutto rispetto.

Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez: un trio vincente (almeno per il pubblico)

Martin Short, sin dai tempi de Il padre della sposa, è la spalla perfetta di Steve Martin. Un duo comico la cui alchimia sullo schermo è rimasta intatta negli anni. A completare la triade, un’inaspettata Selena Gomez, che con questa performance si scrolla definitivamente di dosso l’etichetta da star teen per affermarsi in un contesto più adulto e sofisticato. Sullo schermo funzionano!

L’ambientazione: un omaggio a New York (e ai Roaring Twenties)

Le location sono il sogno proibito di ogni newyorkese e aspirante tale. I colori sono brillanti ma caldi, evocativi e teatrali, perfetti per restituire quell’atmosfera cupa e drammatica che la storia richiede.
Anche se Only Murders in the Building si colloca chiaramente nei nostri anni ’20, è impossibile non percepire un sottotesto visivo che richiama l’epoca del Grande Gatsby.

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Only Murders In The Building. Da sinistra: Mabel (Selena Gomez), Charles (Steve Martin) and Oliver (Martin Short)

Una scrittura brillante, ma forse troppo di nicchia?

La scrittura è brillante e intelligente. Certo, qualche escamotage narrativo e qualche digressione di troppo ci sono, ma il risultato finale resta godibilissimo. Dopotutto, si tratta anche di una parodia raffinata del genere true crime, tanto amato (e abusato appunto) negli Stati Uniti. Una sorta di “circo delle pulci” costruito con maestria, ma forse non compreso fino in fondo?

Un successo (quasi) solo tra il pubblico: i premi che mancano all’appello

Nonostante il successo di pubblico e critica, e 246 nomination ricevute, la serie non ha mai portato a casa un Emmy o un Golden Globe per la Miglior Serie TV – Commedia o Musical.

Buttiamo giù qualche numero:

  • Emmy Awards: 49 nomination totali, 0 vittorie nella categoria Outstanding Comedy Series su 4 nomination consecutive
  • Golden Globe: 16 nomination, 0 vittorie nella categoria Outstanding Comedy Series su 1 nomination
  • Premi vinti: principalmente tecnici (sound design, trucco, scenografia) o minori (People’s Choice, Gracie Awards)
  • IMDb: 68 vittorie e 282 nomination totali su vari premi internazionali

Vi sembra possibile?

Eppure, si!

Come può una serie tanto amata, con numeri simili e la creme de la creme di Hollywood come cast (Meryl Streep, Tina Fey, Jane Lynch, Paul Rudd, Zach Galifianakis…ho il fiatone…devo continuare!?) a non essere premiata nei riconoscimenti più prestigiosi del settore?

Only Murders in the Building

Ecco chi ha vinto davvero come Outstanding Comedy Series:

2022

  • Golden Globe: Hacks
  • Emmy Awards: Ted Lasso

2023

  • Golden Globe: Abbott Elementary
  • Emmy Awards: The Bear

2024

  • Golden Globe: The Bear
  • Emmy Awards: Hacks

2025

  • Golden Globe: Hacks
  • Emmy Awards: The Studio
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Concorrenza spietata e tematiche forti

La verità è che, oggi, vincono le serie con un impatto sociale e culturale evidente.

The Bear, ad esempio, è una bomba emotiva: cruda, intensa, spietata. Dopo due minuti sei travolto dalla tensione e ti sembra di aver bisogno di una sigaretta per respirare. Non fumi? Dopo The Bear, potresti iniziare.
Ritmo serrato, tematiche profonde e un protagonista, Jeremy Allen White, che ha fatto incetta di premi grazie a una performance magnetica.

Hacks, invece, è una satira pungente sul mondo dello spettacolo americano, ricca di riferimenti alla cultura pop e di ironia tagliente. Gli americani la adorano, e non a caso è spesso premiata: è un prodotto che parla il loro linguaggio.

The Studio, infine, è la nuova arrivata, ma ha già fatto la storia: 13 Emmy Awards al debutto. Un trionfo.

Only Murders in the Building: troppo raffinata per i premi?

La verità? Only Murders in the Building è forse troppo difficile da incasellare: non è solo commedia, non è solo dramma, non è solo parodia. È una serie che gioca con i generi senza appartenere davvero a nessuno.

Il cast è impeccabile: nel tempo si sono aggiunti nomi illustri che hanno arricchito la narrazione. Che siano stati inseriti nella trama più per divertimento che per reale necessità? Della serie: siamo talmente al di sopra dei premi che mi prendi tutta Hollywood e ci gioco su!
Solo Martin Short ha ricevuto nomination con una certa costanza, mentre Steve Martin (che forse non tutti sanno che è stato insignito del Premio Oscar onorario nel 2014…insieme ad Angela Lansbury vorrei aggiungere!) e Selena Gomez sono stati spesso ignorati.

Il pubblico però la ama (e non poco)

Alla fine, Only Murders in the Building resta la serie più amata e seguita su Hulu dal 2021, con una fanbase fedele e affezionata.
Il quinto capitolo per il momento non sta deludendo e per adesso ci rimane sempre la speranza che, come in ogni buon giallo, il riconoscimento arrivi quando meno ce lo aspettiamo.