Ritorno al Futuro, la DeLorean non doveva esistere: ecco cosa avevano pensato gli autori

Ritorno al Futuro, la DeLorean non doveva esistere: ecco cosa avevano pensato gli autori

Prima di diventare l’auto più iconica del cinema, la macchina del tempo di Ritorno al Futuro doveva essere un oggetto che utilizziamo tutti i giorni.

Sembra impossibile da credere, ma è vero: in origine, la macchina del tempo di Ritorno al Futuro non era una DeLorean.
Nella prima sceneggiatura del film, scritta da Robert Zemeckis e Bob Gale, il viaggio nel tempo avveniva grazie a un frigorifero modificato scientificamente.

Sì, proprio un normale frigo niente acciaio, portiere ad ala di gabbiano o velocità di 88 miglia all’ora.

L’idea originale: un frigorifero come macchina del tempo

Durante lo sviluppo del film nel 1980, gli sceneggiatori cercavano un oggetto domestico in grado di rappresentare la scienza e la tecnologia senza sembrare troppo futuristico.
Così nacque l’idea del “Time Fridge”: un frigorifero in cui Marty McFly avrebbe dovuto entrare per viaggiare nel tempo.

Nel finale del film, il frigo sarebbe stato collegato a un test nucleare nel deserto per fornire l’energia necessaria al salto temporale.

Un’idea tanto folle quanto pericolosa.

Ritorno al Futuro, la DeLorean non doveva esistere: ecco cosa avevano pensato gli autori

Perché Zemeckis ha cambiato tutto (e ha salvato il film)

Quando il progetto entrò in fase di produzione, Zemeckis ebbe un’intuizione geniale:
se i bambini avessero visto il film e cercato di imitare la scena, avrebbero potuto chiudersi davvero dentro un frigorifero.

Una potenziale tragedia.

Così, gli autori decisero di cambiare tutto: il frigo diventò una macchina su ruote, e il resto è storia.

Da lì nacque l’idea di usare una DeLorean DMC-12, l’auto sportiva più futuristica dell’epoca, con le sue porte ad ali di gabbiano e il suo design inconfondibile.

La nascita di un’icona: la DeLorean DMC-12

La scelta non poteva essere più azzeccata.
La DeLorean non solo dava al film un look unico, ma diventava un personaggio a sé, al pari di Doc e Marty.

Con il flusso canalizzatore, le scintille e la celebre frase “Strade? Dove andiamo noi non servono strade”, la DeLorean è diventata il simbolo stesso del viaggio nel tempo.

Oggi, a quasi 40 anni dall’uscita del film, è un’icona della cultura pop, collezionata, replicata e celebrata in tutto il mondo.

E pensare che tutto è nato… da un frigorifero.

Il frigo che ha ispirato un’altra scena cult

Curiosità nella curiosità: anni dopo, Steven Spielberg (produttore di Ritorno al Futuro) riutilizzò proprio l’idea del frigo nel film Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008).

In quella scena, Indiana sopravvive a un’esplosione nucleare chiudendosi dentro un frigorifero: un chiaro omaggio al concept originale di Back to the Future.

Da un errore geniale a una leggenda del cinema

A volte la storia del cinema cambia per caso.
Se Zemeckis non avesse avuto quel dubbio di sicurezza, forse oggi parleremmo del “frigorifero del tempo” invece della DeLorean.

Ma il destino o il flusso canalizzatore ha voluto diversamente.

E così, una semplice decisione creativa ha dato vita a una delle auto più iconiche della storia del cinema, simbolo eterno di avventura, amicizia e viaggi impossibili.