Sallie’s Ashes: quando una diagnosi terminale diventa l’inizio di una rivoluzione

Sallie's Ashes: Il docu-corto sulla trasformazione del dolore

Sallie’s Ashes racconta la trasformazione del dolore della malattia in rivincita, quando la diagnosi del cancro rappresenta l’inizio e non la fine, anche a ottant’anni.

La storia vera di un gruppo di “nonne” che in Alabama si mettono contro una grande industria responsabile di enormi danni all’ambiente e alla salute. Guidate da Sarah “Sallie” Smith, si impegnano per rimuovere tonnellate di ceneri tossiche di carbone che minacciano la Mobile Bay, la zona fluviale di Fairhope in Alabama dove le tre “nonne” vivono.

Sallie’s Ashes: quando una diagnosi terminale diventa l'inizio di una rivoluzione

Questo breve documentario non è l’ennesima storia di lotta ambientalista, ma un vero processo di trasformazione del dolore causato da una diagnosi di cancro, un macigno che spesso schiaccia chi lo porta, ma che per altri può rappresentare un motivo per fare qualcosa di importante per gli altri.

Chi è Sallie?

Sallie è una forza della natura, ottantenne instancabile, che trae forza dal profondo amore per Mobile Bay. Lotta contro un cancro che aveva sconfitto, ma che si è ripresentato con tanto di metastasi. Purtroppo il tempo non è dalla sua parte, cosi decide di impiegare , quello che le è rimasto, per salvare la baia dalla centrale elettrica “Plant Barry” . Da anni scarica le sue ceneri tossiche in una fossa non rivestita e rappresenta un altissimo rischio di contaminazione per il fiume e per la comunità.

Per questo Sallie decide di formare un comitato reclutando le pensionate Diane e Savan per cercare di costringere la centrale e la protezione ambientale a spostare le ceneri in un luogo più sicuro.

Dove vedere Sallie’s Ashes?

Sallie’s Ashes non è attualmente disponibile in streaming ma, stando alle notizie riportate sul sito ufficiale, lo sarà prossimamente, anche se non è stato specificato in quali piattaforme. I pochi che hanno avuto possibilità di vederlo si trovavano al Telluride Film Festival dove il docu-corto è stato presentato, ricevendo molte critiche positive.

Un esempio vivido del fatto che il cancro è un sintomo e non una malattia: un sintomo di una vita già viziata da ciò che mangiamo, da ciò che beviamo, da ciò che respiriamo e dal dolore emotivo che viviamo ogni giorno. Ma la guarigione non riguarda solo il corpo. La mente e i sentimenti sono ciò che rimane, dopo la nostra scomparsa, a chi ci è stato accanto. Guarigione ed eredità morale.

Danilo Montagnino

Danilo "Dano" Montagnino. Classe 1986. Sono un bassista, arrangiatore e sceneggiatore. Il mio lavoro si concentra per lo più in teatro e mi piace "succhiare il midollo stesso della vita" attraverso i film che sono la parte più importante del tempo che dedico a me stesso concentrandomi maggiormente sulle emozioni e le colonne sonore.