Super Charlie al cinema: e se il fratellino fosse un supereroe… in pannolino?

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Super Charlie al cinema, dal 9 ottobre 2025, sorprende per temi e tono. Diretto da Jon Holmberg e ispirato ai libri di Camilla Läckberg, porta sul grande schermo un mix di emozioni familiari, rivalità tra fratelli e superpoteri inaspettati, infatti, per i tema trattati, è stato premiato come miglior film nella sezione “Elements +6” al Festival di Giffoni.

Di che cosa parla Super Charlie

Willy, 10 anni, sogna di diventare un eroe come il papà poliziotto, ma all’arrivo del fratellino Charlie tutto cambia. Charlie è piccolo, tenero e, come accade anche nella realtà, ruba la scena in famiglia, creando in Willy gelosia e frustrazione. Tutto peggiora alla scoperta che Charlie possiede straordinari superpoteri. Quando, però, un folle scienziato e un supercattivo minacciano la città, i due fratelli si troveranno a collaborare per salvare il mondo.

Super Charlie al cinema: e se il fratellino fosse un supereroe… in pannolino?

Super Charlie: quando il messaggio è chiaro

Super Charlie non è solo un neonato con poteri, ma anche il simbolo di un legame che supera le gelosie.

L’idea di rivalità tra fratelli esiste, eccome, anche quando uno è minuscolo e l’altro già “grande”. Super Charlie parla alle famiglie, ai bimbi che si sentono “messi da parte”, ai genitori che cercano di far funzionare tutto. Il vero punto di forza del film? Sa stare in equilibrio tra leggerezza e riflessione, senza mai cadere né nella noia né nel moralismo.
Dal punto di vista visivo, l’animazione è in CGI, non perfetta… ma comunque il risultato è piacevole.

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Perché Super Charlie può valere una corsa al cinema

Se cerchi un film d’animazione che intrattenga i bambini e faccia riflettere i grandi, Super Charlie potrebbe sorprenderti. È una storia di famiglia, identità, scoperta. E diciamolo: un bebè che vola e spara raggi laser? Solo per quello, un po’ di curiosità ce la mette, no?

Super Charlie forse non sarà il nuovo capolavoro d’animazione, ma potrebbe regalarci sorrisi, spunti e una bella conversazione post-film. E se sei genitore di due fratelli in “conflitto di età”, potrebbe essere perfino terapeutico.