
– Di Elia Meleleo.
Un uomo con un mantello rosso, nel bel mezzo di uno scontro, si china. Uno scoiattolo innocente ma in pericolo lo guarda, piccolo e spaventato. Un uomo con un mantello rosso, rischia tutto per bontà d’animo… per continuare a credere in un mondo non suo che, dopo averlo cresciuto, lo sta abbandonando. Il silenzio in sala si spezza: qualcuno singhiozza, altri ridacchiano. È Superman, non un dio invincibile, ma un umano, che sceglie di essere gentile.
Nella sala accanto, una famiglia, lotta per l’amore per il proprio figlio e al contempo, per salvare il pianeta in cui crescerlo, tra incertezze e fragilità. Nel 2025, in un mondo che celebra gli antieroi e l’ironia, tutto ciò è un atto di ribellione. Superman di James Gunn e I Fantastici 4: Gli Inizi ci sfidano a guardare oltre il cinismo, a riscoprire chi siamo. Ma siamo davvero pronti?
Un cinema che ha dimenticato i supereroi
Negli ultimi anni, il cinema di supereroi ha abbracciato l’oscurità. Pensate ai toni cupi di The Dark Knight o all’ironia tagliente di Deadpool. Il pubblico ha esaltato antieroi tormentati, personaggi che rispecchiano un mondo disilluso, dove il bene sembra ingenuo e il sarcasmo regna. Ma nel 2025 qualcosa cambia. Superman e I Fantastici 4: Gli Inizi riportano al centro valori dimenticati: la gentilezza, il legame, la vulnerabilità. Non sono film perfetti, e il pubblico si divide. C’è chi si emoziona per un gesto semplice e chi lo trova fuori luogo. Questa frattura racconta la nostra epoca, divisa tra voglia di umanità e paura di mostrarla.
Superman: la gentilezza come atto punk
James Gunn ha detto che la frase “Forse questo è il vero punk rock” è il cuore di Superman. La vera rivoluzione è essere gentili. La scena dello scoiattolo salvato divide: per alcuni è pura emozione, per altri eccessiva. «Si tratta di essere amorevoli, gentili, e di come la compassione sia davvero la risposta a tutto.» ha spiegato Gunn, sottolineando che il film è un invito morale, non politico. Essere buoni è l’atto più punk che esista.
Ispirandosi alla visione socialista di Grant Morrison in All-Star Superman, Gunn ritrae un eroe che non domina, ma cura. Ha descritto Superman come un immigrato che incarna la gentilezza, un valore perduto nella società americana. «Il cuore del film è la gentilezza» ha ribadito, notando che alcuni spettatori si sentono offesi perché promuove la compassione. Molti si sono sorpresi a commuoversi per lo scoiattolo, un gesto che ha toccato corde profonde. Altri l’hanno trovato imbarazzante, come se la bontà fosse fuori posto. Con oltre 500 milioni di incassi globali, il film dimostra che il pubblico risponde, anche se non sempre lo ammette. La gentilezza, oggi, è rivoluzione.
I Fantastici 4: la famiglia come superpotere
Se Superman parla di gentilezza, I Fantastici 4: Gli Inizi parla di legami. Non un team, ma una famiglia. Sue Storm è incinta, Reed Richards vulnerabile, Ben Grimm e Johnny Storm leali nonostante le liti. Matt Shakman ha spiegato che l’arrivo di Franklin Richards esplora come un figlio cambi i legami familiari, riflettendo la sua esperienza di genitore. «Franklin trasforma le relazioni all’interno della famiglia» ha detto, dando al film un cuore pulsante.
Shakman paragona Sue e Reed a Kirk e Spock di Star Trek: «Cuore e mente che si completano a vicenda. È la loro unità che crea la loro forza.» La gravidanza di Sue è un simbolo di speranza in un mondo che sembra non avere futuro.
Ha scelto un’estetica retro-futurista ispirata agli anni Sessanta e alla corsa spaziale per evocare un’epoca di ottimismo. «Volevamo un film che parlasse di resistenza attraverso la famiglia» ha detto. In un’epoca di solitudine (un rapporto OMS del 2024 evidenzia che il 25% delle persone nei paesi sviluppati si sente isolato), I Fantastici 4 ci ricorda: nessuno si salva da solo.
Il pubblico che ha paura di sentire
Perché questi film dividono? Non è questione di regia, ma di ciò che chiedono: sentire. Superman vuole che ci commuoviamo per la sua cura, non per la sua forza. I Fantastici 4 ci chiede di riconoscerci in una famiglia imperfetta. Un critico ha scritto nel 2025: «Questi film sono coraggiosi perché osano essere semplici in un’era che premia la complessità.» Ma la semplicità è scomoda. Siamo assediati da meme, notizie, ironia: il cuore si stanca. Provare empatia è diventato un atto di coraggio.
La psicologa Esther Perel, in un podcast del 2024, ha parlato di “compassion fatigue”: siamo così bombardati da stimoli digitali che fatichiamo a provare empatia. Molti spettatori si sono sorpresi a commuoversi per uno scoiattolo o per l’abbraccio tra Sue e Reed, ma altri hanno reagito con fastidio o ironia. Questa frattura racconta la nostra epoca, divisa tra voglia di umanità e paura di mostrarla. È più facile ridere di un gesto semplice che lasciarsi toccare dal suo significato. La bontà sembra strana, ma il problema è in noi.
Il nuovo eroismo: salvare il mondo insieme
Essere buoni non è una scelta narrativa. È una scelta politica. La gentilezza è un’arma invisibile, capace di spezzare il cinismo che ci imprigiona. Superman ci insegna che l’eroismo è resistere all’anestesia del cuore. I Fantastici 4 ci mostra che inizia dentro casa. La famiglia è resistenza quotidiana, un atto di fede in un mondo che ci vuole divisi. Questi film ridisegnano il cinecomic: non più multiversi, ma interiorità. Non supereroi invincibili, ma esseri umani che scelgono di restare umani. La rivoluzione è essere buoni.
Lettera allo spettatore
Se ti sei commosso per uno scoiattolo salvato, per un abbraccio tra fratelli, per un figlio in arrivo, c’è ancora speranza. Non per i cinecomic, ma per noi. Questi film sono una sfida a riscoprire la gentilezza, il legame, la vulnerabilità. La prossima volta che vedi un gesto semplice, un sorriso, un aiuto offerto, non distogliere lo sguardo.
È lì che inizia la rivoluzione. Se anche un gesto piccolo può farci piangere o indignare, cosa dice questo della nostra umanità? Siamo pronti a scegliere la gentilezza, o rimarremo prigionieri del cinismo che ci anestetizza il cuore?
Elia Meleleo, Bloopers Network, 25 Luglio 2025.