Quando Sylvester Stallone vendette il suo cane per 40 dollari: la vera storia di Butkus

Quando Sylvester Stallone vendette il suo cane per 40 dollari: la vera storia di Butkus

Butkus, chiamato Birillo nell’adattamento italiano, è il celebre cane di Rocky Balboa nella saga cinematografica di Rocky.
Quello che molti non sanno è che Butkus non era solo un cane da film, ma il vero cane di Sylvester Stallone, un Bullmastiff, e che la loro storia è legata a uno dei momenti più difficili della vita dell’attore.

La vendita di Butkus prima del successo di Rocky

Prima del grande successo di Rocky nel 1976, Sylvester Stallone viveva in condizioni economiche molto precarie. Per riuscire a portare avanti il progetto del film, fu costretto a prendere una decisione dolorosissima: vendere il suo cane Birillo.
Stallone riuscì a venderlo per appena 40 dollari, una cifra simbolica che racconta meglio di mille parole quanto fosse disperata la sua situazione. In quel periodo non aveva soldi, né certezze sul futuro, ma una sola convinzione: Rocky doveva essere realizzato. Dopo l’inaspettato e travolgente successo del film, che gli regalò fama e ricchezza, Stallone non dimenticò mai il suo cane. Rintracciò il nuovo proprietario e riuscì a riacquistare Birillo pagando circa 15.000 dollari, una cifra enorme per l’epoca, resa ancora più alta proprio dal successo mondiale di Rocky. Butkus morì nel 1981, ma il legame tra Stallone e il suo cane è rimasto indelebile nel tempo.

Butkus nei film di Rocky

Butkus appare sia in Rocky (1976) che in Rocky II (1979).
La sua prima apparizione avviene nel negozio di animali dove lavora Adriana (Talia Shire), chiuso in una gabbia. Rocky, innamorato di lei, passa spesso dal negozio della sorella di Paulie (Burt Young) e si ferma a parlare con il cane, cantando e scherzando con lui. La scena più iconica resta quella in cui Butkus accompagna Rocky durante gli allenamenti di corsa, sempre al guinzaglio, diventando parte integrante dell’immaginario del film. Ancora oggi, Sylvester Stallone conserva una foto del suo Birillo come sfondo del computer, segno di un affetto che non si è mai spento.

Rocky, Stallone e l’amore per gli animali

L’amore per gli animali è un tema costante nella saga di Rocky. Nell’appartamento in cui vive Rocky, in condizioni modeste, compaiono anche due tartarughe di nome Cuff e Link (Tarta e Ruga nella versione italiana). Incredibilmente, queste tartarughe sono ancora vive oggi, dopo oltre quarant’anni, dimostrando una longevità straordinaria. Le tartarughe compaiono anche in Creed II (2018), in un cameo che omaggia la saga originale. Celebre la battuta dell’allenatore Mickey (Burgess Meredith) che, entrando in casa di Rocky, riferendosi alle tartarughe dice ironicamente: “ci viene bene il brodo”.

La tigre, lo zoo e gli “occhi della tigre”

Anche Adriana condivide l’amore per gli animali. Rocky le fa la proposta di matrimonio allo zoo, davanti alla gabbia di una tigre, scherzando con lei e rompendo la sua timidezza. La figura della tigre torna più volte nella saga, dal giubbotto con la tigre disegnata fino al concetto degli “occhi della tigre”, simbolo della determinazione, della rabbia e della fame di vittoria che permettono a Rocky di affrontare avversari apparentemente imbattibili.

La storia di Butkus non è solo una curiosità cinematografica, ma il simbolo del momento più difficile e più vero della vita di Sylvester Stallone. Prima della gloria, dei riflettori e degli Oscar, c’era un uomo che aveva perso tutto, tranne l’amore per il suo cane. Ed è forse anche per questo che Rocky è diventato molto più di un film: è una storia autentica, fatta di sacrifici, fedeltà e riscatto.