Una Battaglia Dopo L’Altra: La società americana affoga tra guerra civile e crisi dei valori

Una Battaglia Dopo L'Altra: La società americana affoga tra guerra civile e crisi dei valori

Una Battaglia Dopo L’Altra di Paul Thomas Anderson è uscito quest’anno presentandosi come con un ritratto lucido della società americana. Un’opera che mette in scena la crisi dei valori vissuta dagli Stati Uniti e il contrasto tra le nuove generazioni e le generazioni passate.

Bob (Leonardo DiCaprio) è un rivoluzionario ormai fallito del gruppo French 75, che passa le giornate sul divano a drogarsi, e convive con la figlia Willa (Chase Infiniti) avuta con un’altra rivoluzionaria. Un giorno il colonnello Lockjaw (Sean Penn), che dà la caccia ai membri del French 75, scopre dove vive. Bob inizia una fuga che si tramuterà in un inseguimento per salvare la figlia dalle conseguenze della sua vita passata.

Polarizzazione e Conflitto

Una battaglia dopo l'altra: ogni conflitto ne genera un altro
Perfidia (Teyanna Taylor) in una scena del film.

Paul Thomas Anderson dipinge una società americana (e occidentale) spaccata, attraversata da conflitti di classe e polarizzazione che stanno portando le parti in lotta ad azioni sempre più estremiste. Da una parte l’esercito vicino all’establishment americano, razzista, violento e repressivo, mentre dall’altra parte i rivoluzionari del French 75 che combattono per la libertà e i diritti delle minoranze.

Le profonde divisioni politiche e ideologiche che separano le due parti della società hanno trasformato le loro idee in una guerra ideologica per distruggere il gruppo opposto. Quella di Anderson sembra una società che non è capace di dialogare, che conosce solamente il linguaggio della violenza. Incapace di trovare un punto di incontro anche quando il punto in comune riguarda la famiglia. La figlia Willa avuta tra Perfidia, il capo del gruppo rivoluzionario, e il colonnello Lockjaw potrebbe essere un punto di unione tra le due fazioni in lotta, e invece diventa un ulteriore motivo di scontro.

Il colonnello Lockjaw, simbolo del suprematismo bianco americano e dell’autoritarismo in crescita negli Stati Uniti, rifiuta l’idea di avere una figlia con una rivoluzionaria nera. Per lui sarebbe una macchia sulla sua carriera militare impeccabile e potrebbe danneggiare le sue ambizioni politiche future.

Ideali e Disillusione

Bob (Leonardo DiCaprio) da giovane nella scena iniziale del film.

Bob, interpretato da un magistrale Leonardo DiCaprio, da giovane credeva nella rivoluzione come strumento per portare un cambiamento sociale e politico. Le idee rivoluzionarie erano anche ciò che lo legava profondamente alla fidanzata Perfidia, con cui organizzava attentati e operazioni terroristiche. Ma l’arrivo di una figlia rivela la vera natura di entrambi. Mentre per Bob la figlia e la famiglia sono una priorità assoluta, Perfidia sente di essere una donna nata per compiere una rivoluzione e non per essere madre.

Quando la figlia Willa cresce, Bob è un uomo stanco e disilluso. Un uomo distante dalla figura del giovane rivoluzionario, e che rievoca più l’immagine del drugo (Dude) de Il Grande Lebowski. Passa le giornate sul divano, a guardare la televisione e a fare uso di stupefacenti. Non riesce a instaurare un rapporto con la figlia Willa che sente distante.

Generazioni a Confronto

Bob in questo senso rappresenta la vecchia generazione. La generazione precedente che credeva nei valori della rivoluzione, nella lotta per il cambiamento, ma che ora è stanca e apatica. Vive in una società che cambia costantemente e che non comprende fino in fondo. La rivoluzione adesso è solamente un’abitudine vuota, priva del suo autentico valore. Bob rappresenta l’uomo che ha conquistato la sua fama grazie alle sue imprese rivoluzionarie, ma che ora si sente svogliato e stanco all’interno del suo ruolo di padre.

Willa rappresenta le nuove generazioni, il futuro e la speranza. Nel suo rapporto con il padre cerca di conoscerne il passato e scoprire quali erano i suoi ideali da giovane e per quali valori lottava. Willa è una figura che, all’interno del film, cerca di essere manipolata e sfruttata, a simboleggiare come le vecchie generazioni spesso non si limitano a trasmettere i propri sogni e aspirazioni, ma cerchino anche di correggere le generazioni successive.

Willa (Chase Infiniti) in una scena del film.

Corpi Politici

Una battaglia dopo l’altra non è un film sulla politica, ma sulle persone che si muovono all’interno della politica. Il film è un mosaico perfetto in cui vengono raffigurate comunità, minoranze e gruppi politici. Attraverso il gruppo French 75, Anderson delinea la situazione socio-politica che stiamo vivendo: un gruppo diviso di persone che vive combattendo attaccato a ideali vecchi che non vengono più ascoltati dal resto della comunità. Il gruppo stesso continua a fare la rivoluzione in maniera quasi giocosa, non esiste più una vera direzione politica, ma soltanto numerosi membri che in qualche modo continuano a combattere.

Gli ideali rivoluzionari che si opponevano alle classi più ricche ora sono diventati corpi spezzati, vite braccate, famiglie rovinate, individui isolati e soli. Le vere battaglie che il film mostra con la sua forza sono le relazioni. La scena in cui il personaggio di Leonardo DiCaprio non ricorda la parola d’ordine, per parlare con il suo vecchio gruppo di ribelli, è la dimostrazione della difficoltà crescente di comunicare anche all’interno dei propri gruppi di appartenenza. Oppure la scena in cui Bob sbaglia il nome dell’amico della figlia perché è transessuale, nasconde l’amara verità della difficoltà di comunicazione tra padre e figlia.

Ma il film di Paul Thomas Anderson non è un giudizio sulla società attuale, ma un immagine che il regista cattura. Quello del regista americano è un mondo privo di eroi, senza redenzione o “catarsi” in senso classico. Un mondo in cui gli ideali stanno venendo svuotati dal loro significato autentico, il film trasmette i suoi messaggi attraverso la forma registica e fotografica. Ma senza mai scadere nel cinismo, la speranza risiede nelle generazioni future che conducono le loro battaglie. E il titolo stesso, suggerisce che non esiste vittoria o sconfitta, ma che ogni conflitto è destinato a generare il successivo.

Una battaglia dopo l’altra rappresenta una sintesi cinematografica della carriera di Paul Thomas Anderson. Un film che incorpora con eleganza e precisione le fratture e i conflitti che attraversano la società odierna dalla polarizzazione al radicalismo ideologico, dalla crisi dei valori occidentali alla fine della famiglia come unità fondamentale della società. Un’opera cinematografica destinata a diventare un cult , come ogni altro film dello straordinario cineasta americano.

Antonio Guercio

Sono da sempre un appassionato di storie. Scrivere per me è un piano superiore per apprezzare l'arte. Scrivere di libri, cinema, musica, videogiochi, fumetti, eventi mi permette di andare oltre la semplice esperienza immediata. Qualcuno ha chiamato il cinema "il regno delle ombre" ma per me è il medium che più di tutti riesce a illuminare. Cultore devoto e di ogni film A24 e NEON. Fedele discepolo di Martin Scorsese, Edgar Wright, Guillermo del Toro, Hideo Kojima, Murakami Haruki. Cinefilo da fuori orario.